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Home Aria aperta Vacanze estive? Il nemico degli studenti

Ebbene sì, il nemico devi fartelo amico! I compiti estivi sono visti nella maggior parte dei casi come un nemico da affrontare durante le vacanze estive,  prima li finisci meglio trascorri le tue vacanze sotto l’ombrellone o in qualunque altro posto tu desideri. Pochi sono gli studenti, secondo alcuni sondaggi, a giungere all’inizio della prima campanella con i compiti completi.

Secondo una recente ricerca di Skuola.net, sembrerebbe che la maggioranza degli studenti stia godendo appieno le vacanze estive. Non sappiamo se siano partiti oppure no, sta di fatto che negli ultimi due mesi si siano tenuti ben alla larga dallo zaino, dai libri e dai quaderni. Così, a distanza di un mese dal ritorno sui banchi, la maggior parte è ancor in alto mare per quel che riguarda i compiti assegnati dai professori.
Molti sono stati gli studenti che hanno partecipato al sondaggio, si tratta di ragazzi tra gli 11 e i 19 anni, studenti delle scuole primarie di secondo grado e superiori secondo cui il 25% di essi non hanno toccato un libro dall’inizio delle vacanze a inizio agosto.

I risultati del sondaggio

Solo un alunno su dieci è riuscito a gestire al meglio il carico di lavoro assegnato dai professori prima della pausa estiva. Le materie che richiedono maggior impegno in assoluto sono naturalmente, italiano e matematica. I professori di italiano sono i più esigenti: il 30% dei compiti delle vacanze riguarda la loro materia. Seguono i compiti assegnati dei professori di matematica (con il 23%). Infine, circa il 43% degli studenti deve leggere tra i due e i quattro libri prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Tra le preferenze, sempre secondo quanto rilevato da Skuola.net, Italo Calvino e Luigi Pirandello come ormai accade quasi ogni anno, frutto evidentemente degli interessi e della formazione dei docenti. Per quanto riguarda il carico di lavoro estivo, nel medesimo sondaggio, emerge poi che “solo 1 su 4 potrà sfruttare l’assist di un docente cimentandosi con compiti fantasiosi e coinvolgenti: nel 2019 vanno per la maggiore gli spunti per la difesa dell’ambiente.”
Solo l’11% degli studenti intervistati, secondo il sondaggio citato, ha dichiarato di aver finito tutti i compiti. Un altro 25% dice di aver superato la metà del carico di lavoro, mentre il restante 65% si divide tra quel 40% che non ha ancora raggiunto la soglia psicologica di metà compiti, e un 25% che non ha minimamente preso in considerazione l’ipotesi di iniziare a far qualcosa.

I motivi del ritardo

Qual è la motivazione principale del ritardo? Innanzitutto, come sempre, la quantità di lavoro assegnato dai vari docenti influenza molto questo ritardo. Per il 28% degli intervistati, l’italiano è la disciplina con più compiti da portare a termine, mentre la matematica è sul secondo gradino del podio con il 25%. Seguono il latino e il greco, ancora più giù le lingue straniere. Per quanto riguarda la parte creativa dei compiti, bisogna evidenziare come il 2019 sia stato l’anno del movimento giovanile in difesa dell’ambiente, riferisce Skuola.net, motivo per cui “qualche insegnante ha pensato di far passare gli alunni dalle parole ai fatti, chiedendogli di ripulire dai rifiuti e dalla plastica la spiaggia frequentata in estate, documentando il tutto. Più in generale, il reportage delle vacanze, preso da diverse angolature (culturale, artistico, linguistico, sociale), è sicuramente l’opzione più sfruttata dai prof.”

Il parere del Pediatra

Secondo una ricerca dell’Università Milano – Bicocca, infatti, l’86% dei genitori intervistati considerano inutile e fastidioso obbligare i propri figli a studiare durante l’estate e il pediatra Italo Farnetani, coordinatore della ricerca, già in altri studi ha sostenuto l’importanza del riposo estivo per i ragazzi, in modo che possano staccare completamente la spina. Italo Farnetani ha messo in luce già in altri studi l’inutilità dello studio vacanziero, che può essere addirittura dannoso se vi impedisce di riposare la vostra mente, provocandovi anche difficoltà di concentrazione e di apprendimento una volta tornati a scuola. I compiti per le vacanze sono visti dagli insegnanti come un’occasione di ripasso o addirittura di completamento del programma dell’anno. A volte, alcuni scelgono di anticipare alcuni argomenti dell’anno successivo assegnando libri o esercizi. Per fortuna, però, stanno prendendo sempre più piede nuove modalità di esercizio durante le vacanze: letture di autori contemporanei, giochi di logica e visite guidate possono aiutare, secondo il pediatra Italo Farnetani, a mantenersi in esercizio senza incorrere nel rischio di spegnere l’interesse dei ragazzi per lo studio, o caricare eccessivamente di impegni le famiglie durante il periodo estivo.

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